I principali risultati del Summit del G20 tenutosi in India nel 2023

Posted by Written by Harshwardhan Sharma Reading Time: 7 minutes

Il 18° Summit del G20 del 2023 si è recentemente concluso a Nuova Delhi, in India. Si tratta del primo Summit del G20 mai ospitato dal Paese. Il tema del Summit, “Vasudhaiva Kutumbakam”, ovvero “Una Terra, una Famiglia, un Futuro”, si ispira agli antichi testi sanscriti e all’obiettivo di uno sviluppo sostenibile.

L’India è riuscita a ottenere il consenso in merito alla Dichiarazione di Nuova Delhi all’inizio del Summit del G20, che ha visto un indebolimento della posizione assunta dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea nei confronti della Russia, e che si è focalizzata sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, oltre che sulle iniziative a favore del clima e dello sviluppo ecologico, sui finanziamenti multilaterali, sulle infrastrutture pubbliche digitali, sull’intelligenza artificiale (IA) e sulla tassazione internazionale.

Di seguito analizziamo i principali esiti del Summit del G20 del 2023.

I principali risultati del Summit del G20 del 2023

Successo diplomatico del Primo Ministro Narendra Modi: Il Premier Modi considera questo Summit come una svolta per la diplomazia indiana, con la Presidenza del G20 che funge da palcoscenico per esprimere le preoccupazioni del Sud della terra. A livello personale, per il leader indiano i risultati del Summit del G20 sono importanti in vista delle elezioni politiche del prossimo anno.

Al Summit, l’India è stata in grado di sfruttare la sua importanza economica per raccogliere il sostegno di tutti i Paesi membri del G20 in una Dichiarazione dei Leader, che riconosce il conflitto in Ucraina senza menzionare alcun aggressore. Modi, che ha presieduto il Summit, ha anche sostenuto la necessità di riformare le istituzioni globali, come il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC), per adattarsi alle mutevoli dinamiche mondiali. Questa dichiarazione ha ricevuto anche il sostegno degli Stati Uniti.

Anche la tempistica del Summit del G20 è stata favorevole, perché si è svolto in seguito al successo dell’atterraggio sulla luna dell’India, con il programma Chandrayaan-3.

Dichiarazione del G20 di Nuova Delhi: Tutti gli 83 paragrafi della Dichiarazione dei Leader del G20 di Nuova Delhi per il 2023 sono stati approvati all’unanimità, raggiungendo il ragguardevole consenso del 100%, incluso quello di Cina e Russia. In particolare, questa dichiarazione si è distinta per l’assenza di note integrative o di sintesi della presidenza, segnando un momento storico.

Negli 83 paragrafi sono stati integrati diversi accordi relativi al Finance Track. Il documento conteneva inoltre 8 paragrafi riguardanti il conflitto in Ucraina e le sue conseguenti implicazioni economiche. Il Ministro delle Finanze Nirmala Sitharaman ha evidenziato i risultati della Presidenza indiana del G20, enfatizzando una strategia concreta per il rafforzamento delle banche multilaterali di sviluppo, un percorso chiaro per la regolamentazione delle criptovalute e la realizzazione di infrastrutture pubbliche digitali per migliorare l’inclusione finanziaria. Ha inoltre sottolineato l’importanza di un piano più rapido per la riduzione del debito per le nazioni vulnerabili.

Per quanto riguarda il cambiamento climatico, la dichiarazione ha sottolineato l’urgenza di attivare “5,8-5,9 trilioni di dollari prima del 2030 per i Paesi in via di sviluppo” e “4 trilioni di dollari all’anno per le tecnologie energetiche pulite entro il 2030”, per raggiungere emissioni nette zero entro il 2050. È stato lanciato un appello per un aumento sostanziale dei finanziamenti destinati al clima, passando da miliardi a trilioni di dollari.

Unione Africana, parte del G20: In precedenza, l’unico membro africano del G20 era il Sudafrica. Al Summit di Delhi del G20, l’Unione Africana, che rappresenta i 55 Paesi del continente africano, ha ottenuto l’adesione a pieno titolo, come l’UE.

L’India si è distinta nei panni di paladina dei Paesi in via di sviluppo e per quelli sottosviluppati cercando di allineare questo traguardo con le proprie ambizioni di ottenere un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nel perseguire questo obiettivo, Nuova Delhi sta cercando attivamente il sostegno del continente africano, che detiene 55 voti determinanti.

Tra i “Paesi ospiti” del vertice del G20, l’India ha invitato anche Nigeria, Egitto e Mauritius.

Leader mondiali che hanno partecipato al Summit del G20 di Delhi: Azali Assoumani, Presidente dell’Unione delle Comore e Presidente dell’Unione Africana, si è unito ai leader riuniti al Summit. Tra i partecipanti di maggiore rilievo figurano il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, il Presidente francese Emmanuel Macron, il Primo Ministro britannico Rishi Sunak, il Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, il Primo Ministro canadese Justin Trudeau, il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni, il Presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol e il Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva.

Il Presidente cinese Xi Jinping e il Presidente russo Vladimir Putin erano chiaramente assenti. La Cina era rappresentata dal premier Li Qiang, mentre la Russia ha inviato il suo Ministro degli Esteri Sergey Lavrov.

Corridoio economico India-Medio Oriente-Europa (IMEC): Durante il Summit del G20 a Nuova Delhi, è stato firmato un memorandum d’intesa tra i Governi di India, Stati Uniti, Arabia Saudita, Unione Europea, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania e Italia per la creazione del Corridoio economico India-Medio Oriente-Europa. L’IMEC è concepito come una rete di vie di trasporto che comprende ferrovie e rotte marittime. Il suo obiettivo primario è quello di promuovere lo sviluppo economico favorendo l’integrazione tra Asia, Golfo Arabico ed Europa.

Anche se i dettagli specifici devono ancora essere definiti, questo progetto rientra nell’ambito della Partnership for Global Infrastructure Investment (PGII), un’iniziativa guidata dalle nazioni occidentali per sostenere progetti infrastrutturali in tutto il mondo. La PGII mira a garantire finanziamenti per lo sviluppo di infrastrutture critiche tra cui strade, porti, ponti e sistemi di comunicazione, con l’obiettivo generale di migliorare il commercio e la cooperazione globale.

Anche se nessun leader ha menzionato esplicitamente la Cina, è chiaro che il corridoio IMEC si propone di diventare una valida alternativa alla Belt and Road Initiative (BRI) cinese che, da quando è stata concepita, 10 anni fa, ha stabilito costanti collegamenti globali con il mercato cinese attraverso estese reti marittime, ferroviarie e stradali.

Iniziative climatiche: I leader del Summit del G20 non hanno raggiunto un consenso sull’eliminazione graduale dei combustibili fossili, nonostante un rapporto delle Nazioni Unite abbia classificato tale iniziativa come “indispensabile” per raggiungere le emissioni nette zero. I Paesi del G20 contribuiscono complessivamente a circa l’80% delle emissioni globali. L’incapacità di trovare un accordo su questo tema cruciale getta un’ombra sulle prossime discussioni relative al clima che inizieranno a novembre negli Emirati Arabi Uniti, ricchi di petrolio.

Il G20 ha comunque approvato l’obiettivo di triplicare la capacità globale di energia rinnovabile sottolineando la necessità di raggiungere il picco delle emissioni prima del 2025. La Dichiarazione ha inoltre riconosciuto che, per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius (2,7 gradi Fahrenheit), è necessaria una riduzione dei gas serra del 43% rispetto ai livelli del 2019, entro il 2030.

La Dichiarazione dei leader del G20 di Nuova Delhi ha anche illustrato gli impegni per la diffusione dello Stile di Vita per l’Ambiente (LiFE), l’attuazione di transizioni energetiche sostenibili, la concessione di finanziamenti sostenibili, la riconferma del perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), la lotta all’inquinamento da plastica, la tutela dell’economia legata agli oceani e altro ancora. Inoltre, il Summit ha testimoniato il lancio della Global Biofuel Alliance (GBA), una nuova organizzazione volta a promuovere lo sviluppo e l’adozione di biocarburanti sostenibili, nonché la creazione dei relativi standard e certificazioH3 ni.

Incontri bilaterali a margine

Durante il Summit del G20 tenutosi nel 2023 a Nuova Delhi, il Primo Ministro Modi è stato impegnato in una serie di incontri bilaterali con i leader mondiali. Ha simbolicamente consegnato il martelletto presidenziale del G20 al Presidente brasiliano Lula, esprimendo fiducia nel suo successore nella promozione dell’unità e della prosperità globale. Modi ha anche affrontato questioni di interesse reciproco con vari altri leader.

In un incontro degno di nota, Modi ha espresso la profonda preoccupazione dell’India per gli elementi estremisti presenti in Canada e che sostengono il secessionismo, incitando alla violenza contro i diplomatici indiani e minacciando la comunità indiana. Il Presidente Biden ha sottolineato l’importanza della partnership tra India e Stati Uniti, radicata nel principio di fiducia del Mahatma Gandhi e condiviso dalle due nazioni.

La Russia ha definito il Summit del G20 sotto la presidenza indiana come una “svolta”, evidenziando i suoi risultati come una tabella di marcia per affrontare le sfide globali e mostrar ela forza e l’importanza del Sud della terra. Il premier Modi ha inoltre discusso il rafforzamento delle relazioni commerciali e infrastrutturali con il Presidente turco Erdogan.

Al Summit del G20, diversi leader mondiali si sono congratulati con Modi per il successo di Chandrayaan-3. Il Premier giapponese Kishida ha lodato il Premier Modi per il concetto di “Mission LiFE”. La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha auspicato la creazione di un nuovo modello globale per affrontare i rischi dell’intelligenza artificiale, sottolineando l’importanza della salvaguardia della società e incoraggiando investimenti responsabili nell’IA.

I leader del G20, tra cui il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il Primo Ministro del Regno Unito Rishi Sunak e il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, hanno inoltre reso omaggio al Mahatma Gandhi presso Rajghat, il memoriale a lui dedicato.

Cos’è il G20 e come funziona

Il G20 è nato nel 1999 in risposta alla crisi finanziaria asiatica del 1997-98, inizialmente come piattaforma informale per i ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali delle economie sviluppate e di quelle in via di sviluppo. Nel 2008, in seguito alla crisi finanziaria globale, il G20 si è allargato ai capi di stato dei Paesi membri. La presidenza del G20 ruota annualmente secondo un triplice sistema che coinvolge l’attuale Paese ospite, quello precedente e quello successivo. Nel 2022, l’India ha seguito l’Indonesia nella presidenza del G20. La presidenza è ora passata al Brasile, il prossimo Paese della terna.

Come funziona il G20

Il G20 opera attraverso tre canali principali: il Finance Track, lo Sherpa Track, e gli Engagement Groups.

Finance track: Guidato dai ministri delle finanze e dai governatori delle banche centrali, questo gruppo si riunisce circa quattro volte l’anno. Si occupa di questioni di politica fiscale e monetaria, tra cui: l’economia globale, le infrastrutture, la regolamentazione finanziaria, l’inclusione finanziaria, l’architettura finanziaria internazionale e la fiscalità internazionale. I principali gruppi di lavoro all’interno di questo filone ricoprono temi quali: il contesto di riferimento, l’architettura finanziaria internazionale, le infrastrutture, la finanza sostenibile, l’inclusione finanziaria, la finanza e la salute, la fiscalità internazionale e le questioni del settore finanziario.

Sherpa track: Istituito nel 2008, quando il G20 è diventato un summit ai massimi livelli, lo Sherpa Track è composto dai rappresentanti dei capi di stato. Si concentra su questioni socioeconomiche quali l’agricoltura, la lotta alla corruzione, il cambiamento climatico, l’economia digitale, l’istruzione, l’occupazione, l’energia, l’ambiente, la salute, il turismo, il commercio e gli investimenti. Ciascun rappresentante di questo gruppo è chiamato Sherpa e ci sono 13 gruppi di lavoro che riguardano aree quali: Agricoltura, Anticorruzione, Cultura, Sviluppo, Economia digitale, Riduzione del rischio di calamità, Istruzione, Occupazione, Transizione energetica, Ambiente e sostenibilità climatica, Salute, Turismo, Commercio e Investimenti.

Engagement Groups: Questo circuito non è ufficiale e include partecipanti non governativi e gruppi di lavoro che forniscono raccomandazioni per contribuire alla definizione di nuove politiche. L’Engagement Groups e costituito da: Business20, Civil20, Labour20, Parliament20, Science20, SAI20, Startup20, Think20, Urban20, Women20 e Youth20.

Con il contributo di Melissa Cyrill