Accordo di libero scambio India-UE: il Dipartimento del Commercio coinvolge l’industria nazionale sulle regole di origine
L’India e l’Unione Europea (UE) stanno lavorando per accelerare i negoziati per un accordo di libero scambio, mentre il Dipartimento del Commercio del Governo centrale si rivolge alle industrie nazionali per garantire condizioni favorevoli relativamente alle regole di origine (ROO).
Secondo quanto riferito nell’ambito dei colloqui in corso tra India e UE per accelerare i negoziati sull’accordo di libero scambio (Free Trade Agreement – FTA), il Dipartimento del Commercio indiano, che fa capo al Ministero del Commercio e dell’Industria, si è impegnato con le industrie nazionali per garantire la migliore flessibilità possibile in riferimento alle regole di origine (rules of origin – ROO), criteri che definiscono l’origine nazionale di un prodotto e la sua ammissibilità a riduzioni o esenzioni tariffarie.
Le ROO determinano l’origine nazionale di un prodotto e la sua ammissibilità alle riduzioni tariffarie. Le associazioni industriali indiane sono state incaricate di esaminare le ROO dell’UE nell’ambito dei suoi accordi di libero scambio con Paesi come Vietnam, Canada, Singapore e Regno Unito e di confrontarli con i termini proposti per l’accordo di libero scambio India-UE.
Industrie indiane invitate a valutare le norme di origine flessibili dell’UE
Gli esperti osservano che, negli accordi di libero scambio dell’UE, le ROO sono molto dettagliate e offrono una flessibilità specifica per ogni prodotto. Il Dipartimento del Commercio del Governo centrale ha incoraggiato le industrie indiane a studiarle attentamente per valutare l’allineamento dei termini proposti dall’UE con gli interessi dell’India.
Le ROO svolgono un ruolo cruciale negli accordi commerciali, determinando l’origine di un prodotto e garantendo che le merci importate abbiano subito una trasformazione sufficiente in un Paese partner per qualificarsi come originarie di tale Paese. Mentre i precedenti accordi di libero scambio indiani utilizzavano ROO più semplici, concentrandosi su prodotti interamente ottenuti, aggiunta di valore o modifiche alla classificazione tariffaria, gli accordi più recenti presentano regole più sofisticate e flessibili per prodotti specifici.
Inoltre, ai gruppi industriali è stato chiesto di presentare suggerimenti specifici per i prodotti così da contribuire a plasmare la posizione dell’India nel prossimo round di negoziati.
Colloqui lenti sull’accordo di libero scambio tra India e UE a causa delle preoccupazioni normative e delle priorità diverse
Nonostante l’impegno condiviso a far avanzare le discussioni sugli accordi di libero scambio, l’India e l’UE hanno registrato progressi più lenti del previsto. L’Ambasciatore dell’UE in India, Hervé Delphin, ha recentemente osservato che i negoziati sono stati incrementali, con differenze fondamentali che devono ancora essere risolte. Il Ministro del Commercio e dell’Industria Piyush Goyal ha sottolineato che l’UE deve decidere se dare priorità allo sviluppo commerciale o affrontare questioni che rientrano nella competenza delle organizzazioni internazionali.
Le imprese indiane sono preoccupate anche per l’impatto delle nuove normative dell’UE, come la tassa sul carbonio e le regole sulla catena di approvvigionamento, che potrebbero limitare i vantaggi di un accordo di libero scambio. Sia Goyal che Delphin hanno sottolineato l’importanza della cooperazione reciproca per far avanzare i negoziati.
Durante un evento per la Federation of European Business in India (FEBI) l’11 ottobre 2024, Goyal ha esortato l’UE a concentrarsi sulle questioni relative alle imprese nell’ambito dell’accordo di libero scambio. Per dare significato all’accordo, Delphin ha ribadito la necessità di una ricalibrazione, proponendo concessioni reciproche per superare le lacune esistenti e sollecitando entrambe le parti a esplorare nuove aree di politica commerciale.
Da quando i colloqui formali sono ripresi, nel giugno 2022, dopo una pausa di nove anni, si sono svolti nove cicli di negoziati, il prossimo dei quali è previsto per l’inizio del prossimo anno. Sia Goyal che Delphin hanno sottolineato la necessità di affrontare gli ostacoli normativi affrontati dalle imprese in entrambe le regioni. Le aziende europee hanno sollevato preoccupazioni sugli ordini di controllo della qualità, sulle licenze di importazione e sulla protezione degli investimenti in India, mentre Goyal ha criticato le misure commerciali “sleali” dell’UE, come il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), che secondo lui violano le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC).
Progressi limitati nei colloqui sull’accordo di libero scambio India-UE, prossimo round previsto a inizio 2025
Il prossimo ciclo di negoziati sull’accordo di libero scambio tra India e UE è previsto per il primo trimestre del 2025. Il nono ciclo di colloqui, tenutosi dal 23 al 27 settembre 2024, ha fatto solo progressi limitati su questioni chiave, come le regole di origine e gli appalti pubblici.
Le principali questioni irrisolte negli appalti pubblici includono il ruolo delle imprese statali, l’applicazione dell’iniziativa “Make in India” agli acquirenti dell’UE e il trattamento delle merci dell’UE. Sono stati tuttavia segnalati alcuni progressi che riguardano le misure sanitarie e fitosanitarie, la risoluzione delle controversie e le prassi normative.
I colloqui tra l’India e l’UE per un accordo di libero scambio sono ripartiti nel giugno 2022 dopo una pausa di nove anni, accompagnati da discussioni dedicate ad un accordo sulla protezione degli investimenti e ad uno sulle indicazioni geografiche.
I negoziatori hanno anche rivelato che l’UE sta chiedendo maggiore chiarezza sul rifiuto dell’India di alcune proposte di investimenti diretti esteri, il che rappresenta una preoccupazione per Nuova Delhi. Le due parti hanno inoltre opinioni diverse sulle regole di origine, essenziali per prevenire l’elusione degli accordi di libero scambio e frenare le importazioni a basso costo. Le discussioni hanno compreso le regole di origine per prodotti come tessuti, legno e carta, prodotti chimici, metalli preziosi, macchinari ed elettronica.
D’altra parte, le discussioni sull’accesso al mercato delle merci, gli accordi settoriali su automobili e prodotti farmaceutici, la regolamentazione dei servizi finanziari e il riconoscimento delle qualifiche professionali sono state costruttive. Il nono round è stato limitato, con l’obiettivo di portare avanti le questioni centrali e chiarire le posizioni di entrambe le parti che hanno inoltre proseguito le discussioni sulla liberalizzazione degli investimenti, esclusi i servizi, sulla base di un progetto comune.
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