Procedure di import-export in India

Posted by Written by Archana Rao Reading Time: 9 minutes

Mentre l’India punta a incrementare il commercio bidirezionale, è importante esaminare le procedure di importazione ed esportazione, inclusi gli aggiornamenti previsti dalla Politica del Commercio Estero 2023. Un obiettivo primario per le autorità indiane è la facilitazione del commercio, mirata a semplificare la conformità commerciale e le procedure doganali. Questo impegno fa parte del più vasto piano India@2047, che si prefigge di aumentare la quota del commercio globale dell’India al 10% entro il 2047.

Le aziende interessate a stabilire una società commerciale in India o ad avviare attività di importazione ed esportazione devono familiarizzare con le varie fasi e i soggetti coinvolti nel processo, oltre a comprendere il contesto normativo e la documentazione necessaria.

In India, le attività di importazione ed esportazione sono disciplinate dal Foreign Trade (Development and Regulation) Act del 1992, il quale conferisce al governo centrale il potere di intervenire nello sviluppo e nella regolamentazione del commercio estero. Le norme attuali riguardanti le esportazioni e le importazioni in India sono elencate nella Politica del Commercio Estero del 2023 (Foreign Trade Policy 2023).

Procedure per l’importazione

La procedure per le attività di import ed export comportano tipicamente l’ottenimento di licenze e conformità prima della spedizione delle merci; l’organizzazione dei trasporti e dell’immagazzinaggio successivamente allo scarico e lo sdoganamento e pagamento delle tasse prima del rilascio delle merci stesse.

Di seguito elenchiamo le fasi che riguardano l’importazione delle merci.

1. Ottenere l’IEC

Prima di importare dall’India, ogni azienda deve ottenere un Codice Import Export (IEC), un numero di 10 cifre, dalla Direzione Generale del Commercio Estero (DGFT). L’IEC è obbligatorio per lo sdoganamento, l’invio di spedizioni e l’invio o la ricezione di denaro in valuta estera. Tuttavia, non è necessario per le esportazioni di servizi, a meno che il fornitore di servizi non richieda di beneficiare delle agevolazioni previste dalla Politica del commercio estero.

Documenti necessari per richiedere l’IEC

Documenti scannerizzati da caricare nel sistema:

a) Prova di costituzione/incorporazione/registrazione:

  • Società di persone
  • Società registrata
  • Società fiduciaria
  • Hindu Undivided Family
  • altri

b) La prova dell’indirizzo può essere costituita da uno dei seguenti documenti:

  • Atto di vendita, contratto di affitto, atto di locazione, bolletta dell’elettricità, bolletta della linea telefonica fissa, del cellulare, bolletta postale, MoU, atto di partnership.
  • Altri documenti accettabili (solo per la proprietà): Carta Aadhar, passaporto, documento di identità dell’elettore.
  • Nel caso in cui la prova dell’indirizzo non sia a nome dell’azienda richiedente, è necessario presentare un certificato di non opposizione (NOC) da parte del proprietario della sede dell’azienda a favore dell’azienda, insieme alla prova dell’indirizzo, in un unico documento PDF.

c) Prova del conto bancario dell’impresa

  • Assegno annullato
  • Certificato bancario

Durante il processo di registrazione del codice di import-export, la DGFT verifica istantaneamente tutte le informazioni con il Dipartimento delle imposte sul reddito, rendendo possibile la generazione del certificato IEC in un solo giorno. Fino al 2021, un certificato IEC era valido per l’intera durata dell’attività. Tuttavia, una notifica emessa nel febbraio 2021 ha introdotto la necessità di rinnovare il certificato IEC, specificando che ogni titolare di un numero IEC deve procedere al rinnovo del proprio certificato annualmente, tra aprile e giugno.

2. Garantire la conformità legale sulla base delle diverse leggi commerciali

Una volta assegnato l’IEC, le aziende possono importare merci conformi con la Sezione 11 del Customs Act (1962), con il Foreign Trade (Development & Regulation) Act (1992) e con la Foreign Trade Policy 2023.

Tuttavia, alcuni prodotti, non coperti da Licenza Generale Aperta, sono soggetti a regolamentazioni e possono essere classificati in tre categorie: prodotti soggetti a restrizioni, che richiedono una licenza d’importazione; prodotti vietati o proibiti; e prodotti “canalizzati”, il che significa che solo le aziende gestite dal governo sono autorizzate all’importazione, e per i quali è necessaria l’approvazione del Gabinetto riguardo i tempi e le quantità di importazione.

3. Licenze di importazione

Per capire se, per importare un particolare prodotto o servizio, è necessaria una licenza, l’importatore deve dapprima classificare la merce identificando il suo Codice Commerciale Indiano sulla base di un Sistema Armonizzato di Codifica o classificazione ITC (HS).

L’ITC (HS) è il metodo indiano di classificazione delle merci per le operazioni commerciali di import-export. Il codice ITC-HS, emesso dal DGFT, è un codice alfanumerico a 8 cifre che rappresenta una certa classe o categoria di beni e consente all’importatore di adeguarsi alIa normativa inerente tali merci. All’interno del codice a 8 cifre, le prime 6 cifre sono comuni, come previsto dall’Organizzazione Mondiale delle Dogane (OMD), con 2 cifre aggiuntive per una maggiore specificità.

È importante notare che le Schede I e II dell’ITC (HS) delineano rispettivamente la politica di importazione/esportazione voce per voce. La politica in vigore alla data di importazione o esportazione determina l’importabilità e l’esportabilità di un articol

Una licenza di importazione può essere di tipo generale o specifico. Con la licenza generale le merci possono essere importate da qualsiasi Paese mentre una licenza specifica o individuale autorizza l’importazione solamente da determinati Paesi.

Le licenze di importazione vengono utilizzate per lo sdoganamento delle importazioni, sono rinnovabili e normalmente valide per 24 mesi per i beni strumentali o 18 mesi per componenti di materie prime, materiali di consumo e pezzi di ricambio.

4. Depositare la distinta di entrata e altri documenti per completare le formalità di sdoganamento

Di seguito all’ottenimento delle licenze di importazione, l’importatore è tenuto a fornire la dichiarazione d’importazione nella Bolla di Entrata prevista, oltre al numero di conto permanente (permanent account number PAN) fornito in base al numero di identificazione aziendale (business Identification Number BIN), come da sezione 46 del Customs Act (1962). La Bolla di Entrata fornisce informazioni sull’esatta natura, quantità e valore preciso delle merci che hanno fatto ingresso nel Paese.

Se le merci vengono sdoganate attraverso il Sistema Elettronico di Interscambio Dati (EDI), non viene archiviata alcuna Bolla di Entrata che viene, invece, generata nel sistema informatico. L’importatore deve comunque presentare una dichiarazione di carico con il dettaglio delle operazioni necessarie per il trattamento di sdoganamento in ingresso.

Se la Bolla di Entrata viene presentata senza l’utilizzo del sistema EDI, l’importatore è tenuto alla presentazione di documenti di supporto che comprendono, fra gli altri, il certificato di origine, il certificato ispettivo, la cambiale e la fattura commerciale con l’elenco degli imballaggi.

Una volta che le merci sono state spedite, i funzionari doganali esaminano e valutano le informazioni fornite nella Bolla di Entrata e ne verificano la corrispondenza con le merci importate. Se non ci sono irregolarità, i funzionari emettono un “ordine di uscita” che consente di sostituire la merce importata dalla dogana.

5. Determinare l’aliquota del dazio all’importazione per lo sdoganamento delle merci

L’India riscuote un dazio doganale di base sulle merci importate, come specificato nella prima tabella del Customs Tariff Act, 1975, oltre a dazi specifici per le merci quali il dazio antidumping, il dazio sulla sicurezza e la sovrattassa per il welfare.

Oltre a questi, il governo riscuote una tassa integrativa su beni e servizi (IGST) in base al nuovo sistema GST. Le aliquote della IGST dipendono dalla classificazione delle merci importate, come specificato negli Elenchi notificati ai sensi della sezione 5 della legge IGST (2017).

Procedure per l’esportazione

Come per le importazioni, un’azienda che intende occuparsi di attività di esportazione è tenuta a richiedere un codice EIC dalla DGFT regionale. Dopo avere ottenuto l’IEC, l’esportatore deve assicurarsi che tutti i requisiti di conformità siano soddisfatti in base alle diverse leggi commerciali.

L’esportatore, inoltre, deve controllare se è richiesta una licenza all’esportazione e, di conseguenza, farne richiesta al DGFT.

Un esportatore deve effettuare la registrazione presso la Camera di Commercio Indiana (ICC), che emette i Certificati di Origine Non-Preferenziali attestanti che i beni esportati hanno avuto origine in India.

Nel 2023, il DGFT ha lanciato il sistema di autorizzazione preventiva (Advance Authorisation Scheme) nell’ambito della politica del commercio estero, consentendo l’importazione in esenzione doganale di fattori produttivi destinati all’esportazione.

L’ammissibilità dei fattori produttivi è determinata dai comitati per le norme settoriali sulla base delle norme input-output. Il sistema offre un periodo di grazia agli esportatori che, in quanto titolari di autorizzazioni preventive e di autorizzazioni EPCG (Promozione delle esportazioni di beni strumentali), non rispettano una volta i loro obblighi di esportazione.

Documenti import ed export

Per svolgere attività di import ed export in India, alle imprese viene richiesta la presentazione di una serie di documenti.

Questi includono documenti commerciali – quelli scambiati fra acquirente e venditore – e documenti regolamentari che riguardano autorità varie quali la dogana, le accise, le autorità che emettono le licenze, oltre agli enti di promozione dell’esportazione che aiutano ad avvalersi dei benefici per l’importazione e l’esportazione.

La Politica del Commercio Estero del 2023 richiede i seguenti documenti commerciali per lo svolgimento delle attività di importazione ed esportazione:

Per l’esportazione di merce dall’India

Per l’importazione di merci in India 

1. Polizza di carico/lettera di trasporto/ricevuta postale;
2.Fattura commerciale contenente l’elenco degli imballaggi;
3.Bolla di spedizione o fattura di esportazione

 

1. Polizza di carico/lettera di trasporto/ricevuta postale in CN-22 or CN-23 a seconda del caso;
2.Fattura commerciale contenente l’elenco degli imballaggi;
3.Fattura di entrata

A seconda dei casi, possono essere richiesti ulteriori documenti come il certificato di origine e il certificato di ispezione.

Importanti documenti regolamentari sono:

  • Moduli di ritorno GST (GSTR 1 e GSTR 2);
  • Modulo di rimborso GSTR;
  • Dichiarazione di controllo degli scambi;
  • Certificato di riscossione bancaria; e
  • Certificato di registrazione e appartenenza (RCMC).

In conformità con la politica del commercio estero, gli esportatori hanno bisogno di un RCMC per accedere ai benefici di questa misura. Il possesso di questo certificato consente inoltre agli esportatori di usufruire dei vantaggi legati alle dogane e alle accise. I consigli per la promozione delle esportazioni e le commissioni per i prodotti di base sono gli enti responsabili del rilascio di questo certificato.

Lancio del portale informativo sulla conformità delle dogane indiane

Il Central Board for Indirect Taxes and Customs (CBIC) ha lanciato nel 2021 il portale di informazione sulla conformità doganale indiana (CIP) per fornire accesso gratuito alle informazioni su tutte le procedure doganali e sulla conformità normativa per quasi 12.000 voci della tariffa doganale.

Il CIP è uno strumento semplificativo che consente alle persone interessate di rimanere aggiornate sulle informazioni riguardanti requisiti legali e procedurali delle autorità doganali indiane e delle agenzie governative di regolamentazione (FSSAI, AQIS, PQIS, Controllo Farmaci ecc.) per lo svolgimento di attività di import-export. Il portale fornisce una conoscenza completa di tutti i requisiti di importazione ed esportazione per tutti gli articoli coperti da tariffa doganale, migliorando così la facilità di svolgere il commercio transfrontaliero. Utilizzando il portale CIP, si può semplicemente inserire l’intestazione della tariffa doganale (CTH) o la descrizione delle merci in questione per ottenere informazioni dettagliate sulle procedure, i requisiti di conformità normativa come la licenza, i certificati, ecc, per le importazioni e le esportazioni. Questo include l’importazione e l’esportazione tramite posta e corriere, l’importazione di campioni, la reimportazione e la riesportazione di merci, la possibilità di auto-sigillatura per gli esportatori e le importazioni a progetto.

Un altro aspetto importante del CIP è la mappa completa dell’India che indica tutti i porti marittimi, gli aeroporti e le stazioni doganali terrestri ecc. Contiene anche gli indirizzi delle agenzie di regolamentazione e i loro siti web.

Misure diverse adottate dall’India per la promozione delle esportazioni

  • Introduzione della Politica del commercio estero 2023
  • Regimi quali l’Advance Authorization Scheme e l’Export Promotion Capital Goods (EPCG) (vedi link PDF qui), per consentire l’importazione esente da dazi di materie prime e beni strumentali per produzioni rivolte all’export. Per richiedere l’Advance Authorization Scheme, consultare la relativa pagina DGFT qui.
  • Lo Schema di Equalizzazione degli Interessi fornisce credito all’esportazione in rupie, prima e dopo la spedizione, ed è stato esteso fino al 30 settembre 2021.
  • Lo schema di Remissione di Dazi e Tasse sulle merci esportate (RoDTEP), è stato reso operativo per le esportazioni, con effetto dall’1 gennaio 2021.
  • L’estensione dello schema di Rimborso di tasse e imposte statali e centrali (RoSCTL) per il settore dell’abbigliamento e del confezionamento, fino a marzo 2024.
  • Lo schema di Assistenza al trasporto e alla commercializzazione (TMA) di prodotti agricoli specifici fornisce assistenza per la componente internazionale del trasporto e della commercializzazione dei prodotti agricoli e per promuovere il riconoscimento del marchio per i prodotti agricoli indiani in specifici mercati d’oltremare. Per richiedere lo schema TMA, vedere la relativa pagina del DGFT qui.
  • Per aumentare l’utilizzo dell’Accordo di Libero Scambio (FTA) da parte degli esportatori, è stata lanciata una Piattaforma Digitale Comune per l’Emissione dei Certificati di Origine (CoO) ⟶ https://coo.dgft.gov.in.

A partire dal 2023, i certificati di origine (CoO) per gli accordi commerciali preferenziali, gli accordi di libero scambio, gli accordi di cooperazione economica globale e gli accordi di partenariato economico globale sono rilasciati da agenzie designate. Questo è stato notificato nelle appendici e nei moduli Aayat Niryat della Politica del commercio estero del 2023.

  • L’India sta promuovendo alcuni distretti in qualità di hub delle esportazioni con l’identificazione di prodotti e servizi potenziali per l’esportazione in ciascuno di loro (One District One Product / ODOP Initiative), canalizzando questi prodotti/servizi verso l’esportazione e sostenendo esportatori e produttori locali con interventi istituzionali e strategici.
  • Sono stati predisposti piani d’azione specifici per l’esportazione per 478 distretti. Per verificare la mappa GIS digitale One District One Product Map sul sito del Ministero delle Industrie di Trasformazione Alimentare, clicca qui. Il Dipartimento del Commercio si sta concentrando sulle colture agricole attraverso un approccio distrettuale di supporto alle esportazioni, basato sulla Politica delle Esportazioni Agricole. Questo completa l’approccio distrettuale del Ministero dell’Agricoltura per lo sviluppo di specifici prodotti agricoli nei distretti comparativamente avvantaggiati.
  • Lo schema di Market Access Initiative (MAI) è uno Schema di Promozione dell’Export che fornisce assistenza finanziaria alle agenzie eleggibili quali Organizzazioni di Promozione dell’Export / Organizzazioni di Promozione Commerciale / Istituzioni a Livello Nazionale / Istituti di Ricerca / Università / Laboratori / Esportatori, ecc. Lo schema è formulato su una base di approccio “focus product-focus country” per sviluppare un mercato specifico e un prodotto specifico attraverso studi/indagini di mercato.
  • Sotto la guida del Comitato Nazionale per la Facilitazione del Commercio (NCTF) è stato costituito un gruppo di lavoro per l’aggiornamento delle infrastrutture ed è stato formulato un Piano d’Azione Nazionale per la Facilitazione del Commercio (NTFAP). Questo prevede misure di potenziamento della connettività stradale e ferroviaria verso i porti e gli ingressi smart nei porti marittimi.

Il CBIC ha intrapreso numerose iniziative per facilitare le importazioni e le esportazioni, come ad esempio:

  • Sdoganamento 24X7 in 20 porti marittimi e 17 aeroporti e sdoganamento esteso negli ICD in base alle esigenze del commercio.
  • Sportello unico doganale
  • E-Sanchit – Consentire un ambiente di sdoganamento senza carta.
  • Implementazione del Faceless e-Assessment nelle importazioni.
  • Dogana TURANT
  • Implementazione di messaggi elettronici dallo sdoganamento dei documenti alla movimentazione dei carichi.
  • Iniziative doganali senza carta – Preparazione ed emissione di documenti elettronici come e-LEO SB, e-Gatepass/e-OOC, ecc,
  • Iniziative doganali senza contatto come le Turant Suvidha Kendras (TKS).
  • Rilascio di ICE-DASH – Dashboard di monitoraggio EoDB delle dogane indiane.
  • Consegna diretta in porto (DPD) per le importazioni e entrata diretta in porto (DPE) per le esportazioni.
  • Portale informativo sulla conformità (CIP)
  • Procedura automatizzata e semplificata end-to-end per l’importazione di alcuni beni specifici a dazio agevolato o per un uso finale specifico.

Prospettive

L’India sta lavorando per rendere più efficienti le procedure doganali, con l’obiettivo di garantire che le merci destinate all’esportazione e all’importazione siano sdoganate entro un’ora dal loro arrivo nei porti e negli aeroporti. Questo sforzo è volto a incrementare significativamente la quota dell’India nel commercio globale, portandola al 10% nei prossimi decenni. Il piano “customs ONE”, elaborato dal Dipartimento del Commercio del Governo indiano, si inserisce nel più ampio progetto India@2047. Questa visione ambisce a posizionare l’India tra le prime tre economie mondiali e a conseguire lo status di nazione sviluppata entro il 2047, centenario dell’indipendenza del Paese.

Citando il National Time Release Study 2022, il Central Board of Indirect Taxes and Customs (CBIC) afferma che il tempo medio richiesto per lo sdoganamento delle importazioni è diminuito del 12% nei porti marittimi e del 16% nei complessi cargo aerei.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente nell’agosto 2019. È stato aggiornato il 26 febbraio 2024.